In occasione dei 100 anni dalla nascita di Robert Rauschenberg (Port Hartur 1925 – Captiva Island 2008), in tutto il mondo sono in corso eventi che celebrano l’arte dell’artista che ha più rivoluzionato l’arte del Secondo Novecento.
Durante la sua carriera, Robert Rauschenberg ha esposto in occasione di oltre 2500 esposizioni nel mondo e la sua opera è nelle collezioni di oltre 200 musei in tutto il mondo.
La sua arte si è evoluta esplorando vari media: iniziando dalla Pittura, sul finire degli anni Cinquanta, arriva ai Combines le sue opere più famose in cui si fondevano pittura e scultura attraverso l’uso di oggetti ritrovati e di uso quotidiano o includendo animali imbalsamati. Lavori al centro del Movimento Neo Dada, che hanno ispirato e contribuito alla nascita delle successive correnti della Pop-Art e Nouveaux Realisme.
Più tardi, a partire dalla fine degli anni Sessanta, Robert Rauschenberg sperimenterà anche il trasferimento e riproduzione di immagini tramite serigrafia.
Mostre, eventi e importanti tributi in Italia
Anche l’Italia ha voluto celebrare il genio di Robert Rauschenberg attraverso alcuni importanti eventi iniziati in occasione della settimana dell’Arte di Milano.
Il MiArt, fiera d’Arte Contemporanea che si è svolta dal 4 al 6 aprile, traendo spunto dall’impegno per il dialogo e la collaborazione che da sempre ha contraddistinto il lavoro di Rauschenberg, ha reso onore all’artista dedicandogli il tema curatoriale.
Le Gallerie d’Italia della collezione Banca Intesa, hanno aperto il caveau organizzando delle visite guidate per svelare i capolavori dell’artista custoditi.
Il Museo del Novecento ha presentato la grande mostra “Rauschenberg e il Novecento”, creando un dialogo tra le opere dell’artista e alcuni dei capolavori più importanti custoditi nella collezione del Museo. La mostra è distribuita e coinvolge diverse sale del Museo, intrecciando un dialogo tra la continua ricerca sperimentale di Robert Rauschenberg e i movimenti che hanno segnato il Novecento, dal Futurismo, all’Arte Povera sino all’Arte Concettuale.
Viene dato lustro ad alcuni capolavori degli anni Settanta e Ottanta. Dai celebri assemblaggi, alla fusione di immagini, le superfici specchianti e le composizioni in tessuto sino ai materiali più semplici ed umili, come il cartone, la contaminazione è il nucleo della ricerca artistica di Rauschenberg.
Tra le varie opere esposte, nella sala dedicata al confronto l’Arte Concettuale e l’opera di Rauschenberg, si trova un lavoro dalla serie Hoarfrost in dialogo con Giulio Paolini. In un delicato equilibrio tra visibile e invisibile, si indaga sulla natura dell’arte e della rappresentazione; queste opere segnano una svolta nella ricerca di Rauschenberg, mettendo in relazione la sua sperimentazione con il trasferimento d’immagine con cui si misurerà proprio alla metà degli anni Settanta.
A Villa Panza, ha aperto al pubblico l’11 Aprile Un altro sguardo. Opere dalla Collezione Gemma De Angelis Testa, importante mostra collettiva in cui sono esposte 39 importantissime opere provenienti dalla Collezione Gemma De Angelis Testa, dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e dal Museo del Novecento di Milano.
Tra le opere esposte in occasione dell’esposizione, Vi si trova anche un lavoro di Robert Rauschenberg della serie Hoarfrosts.
La forza e la leggerezza degli Hoarfrosts
L’interesse di Robert Rauschenberg per i tessuti iniziò dopo che l'artista James Rosenquist gli regalò un rotolo di seta. L'ispirazione per il trasferimento di immagini su tessuto gli venne durante i processi di stampa, quando si rese conto che la garza usata per pulire l'inchiostro dalle pietre litografiche conservava tracce di immagini della stampa precedente.
Dal 1974 al 1976, Rauschenberg creò questa serie di opere d’arte chiamate Hoarfrosts (Brina), è una serie di opere d'arte composte prevalentemente da tessuto non teso con immagini e testi trasferiti da riviste e carta da giornale attraverso un processo a solvente. Gli Hoarfrosts includono spesso elementi di collage, come tessuti trovati, cartone, sacchetti di carta e, in rari casi, corda, cuscini o altri materiali. Rauschenberg scelse di esporre questi oggetti in modo non convenzionale, fissandoli al muro solo con chiodi o puntine da disegno attraverso occhielli cuciti a mano negli angoli superiori del tessuto in modo che pendessero e fossero libere di oscillare in risposta alle correnti d'aria circostanti. Il termine "brina", che Rauschenberg prese in prestito da un verso del poema epico di Dante, l'Inferno, si riferisce a un accumulo di cristalli di ghiaccio che si formano istantaneamente quando le gocce d'acqua entrano in contatto con una superficie ghiacciata.
Probabilmente Rauschenberg scelse questo nome per riferirsi alla qualità nebulosa e spettrale delle immagini residue lasciate sul tessuto dal processo di trasferimento a solvente.
Le opere di questa serie sono nelle collezioni dei più prestigiosi musei al mondo, tra cui: Allen Memorial Art Museum, Oberlin College, Ohio; Art Gallery of New South Wales, Sydney; Baltimore Museum of Art; Dallas Museum of Art; Solomon R. Guggenheim Museum, New York; The Menil Collection, Houston; Metropolitan Museum of Art, New York; Musée National d’Art Moderne, Centre Georges Pompidou, Parigi; Museum Ludwig, Budapest; Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig, Vienna; Museum of Modern Art, New York; New Orleans Museum of Art; Frederick R. Weisman Art Foundation, Los Angeles; Whitney Museum of American Art, New York.
Untitled (Hoarfrost) 1974 - 180.3 x 91.4 cm.
L’opera Untitled, dalla serie Hoarfrost – disponibile presso 091 Art Project è un lavoro emblematico per composizione formale e la forza delle composizioni cercate in essa dall’artista. La bomba che simbolicamente sta per esplodere al suolo (rappresentate con applicazioni e collage di cartone), in richiamo alla tragedia della guerra del Vietnam che ancora si consumava in quegli anni, unita alla delicatezza implicita dei materiali utilizzati dall’artista e il segno serigrafico degli articoli e annunci dei quotidiani scelti da Rauschenberg per invaderne lo spazio.
L’attenzione continua alle tematiche contemporanee
Durante il corso della sua carriera, Robert Rauschenberg è sempre stato alla ricerca di dar nuova vita ed impiego agli oggetti materiali più disparati e, come in tante delle sue opere, dar rilievo agli eventi. Utilizzando immagini ed articoli di cronaca, denunciava tutto ciò che più lo turbava ed attirava la sua attenzione, dalle guerre agli eventi contemporanei che poi sarebbero passati alla storia.
Robert Rauschenberg è stato tra gli artisti che hanno rivoluzionato la concezione di Arte nel Novecento, o come disse Jasper Johns “Rauschenberg è stato il più innovativo di chiunque altro dopo Picasso”.