Yandex.Metrika counter
091 Art Project | Vincenzo Agnetti | Mostra alla GAM di Torino

Vincenzo Agnetti | Mostra alla GAM di Torino

by Admin

Creato il 02/03/2022
Vincenzo Agnetti | Mostra alla GAM di Torino

La Galleria d'Arte Moderna di Torino, dedica una mostra personale all'artista milanese.


La GAM di Torino, dedica una mostra a Vincenzo Agnetti (Milano, 1926-1981), in collaborazione con l'Archivio Storico della Biennale di Venezia e pensato per raccontare la stagione artistica e dei video d'artista tra anni Sessanta e Settanta.

L'esposizione, a cura di Elena Volpato, focalizza quello su cui si è incentrata per per parecchi anni, la ricerca artistica del lavoro di Agnetti: la sostituzione tra parola e numero come azzeramento del linguaggio.
Il tema viene affrontato nelle sue opere a partire dal 1968 con la realizzazione della 'Macchina drogata', una calcolatrice che traduce i numeri digitati in sequenze di lettere che si combinano senza significato. In un suo scritto, Agnetti spiegò il suo pensiero con una frase che divenne celebre: "Una parola vale l'altra, ma tutte tendono all'ambiguità".
Nella mostra della Gam, c'è anche un'opera della serie Assiomi, realizzata nel 1969, mostra sotto una sequenza di lettere rovesciate ed elevate a diversi valori numerici, un'altra sua frase di riferimento: 'Quando le parole si elevano a valori di numeri i numeri valgono le parole". Nelle sue opere le lettere e i numeri si rispecchiano all'infinito, come il bianco e il nero. E si fanno intercambiabili. Segnali di un vuoto da riempire di significato.
    Il tema della permutabilità di parole e numeri appare infine del tutto compiuto in un'opera del 1973 presente in mostra, il video 'Documentario N.2', girato da Vincenzo Agnetti nel suo studio a Milano, un filmato fatto di sequenze di numeri e lettere, accompagnate dalla voce dell'artista che pronuncia un discorso fatto soltanto di numeri, interpretati in diverse intonazioni espressive, tutto d'un tratto, il suono si interrompe e lo schermo diventa nero, come per l'improvviso incepparsi del nastro audio.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 12 Giugno 2022.


Cenni Biografici

Vincenzo Agnetti, nasce a Milano nel 1926.
Inizia il suo percorso artistico frequentando le sale dell’Accademia di Brera e il Piccolo Teatro di Milano.
Agnetti è considerato il padre dell’Arte Concettuale e trasversale nell’Arte Povera, sia agli ambiti della cultura, delle arti visive e letteratura.
Si accosta inizialmente ai pittori informali degli anni Cinquanta, per poi avvicinarsi, nel 1957, al gruppo della rivista Azimuth, composta tra gli altri da Piero Manzoni ed Enrico Castellani, arrivando progressivamente all’abbandono ed al rifiuto della pittura e dell’atto di dipingere.
La carriera espositiva, di Vincenzo Agnetti inizia con la prima mostra personale a Palazzo Diamanti nel 1967, in cui espone Principia. 
Nel febbraio 1971 alla Galleria Blu di Milano, presentando una serie di feltri e di bacheliti che inaugurano un filone artistico che diventerà rappresentavo.
Il biennio 1972-73 rappresenta probabilmente il periodo più importante dal punto di vista dell'esposizioni internazionali. Viene invitato a Documenta 5, di Kassel e alla XXXVI Biennale di Venezia, nel 1972; alla XII Biennale di San Paolo e alla X Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma, nel 1973.
Tornerà successivamente alle edizioni della Biennale di Venezia nel 19761978 e dopo la sua morte nel 1993 e nel 1995.
Dopo la sua scomparsa improvvisa nel 1981, l'opera di Vincenzo Agnetti è stata costantemente studiata ed approfondita attraverso numerose esposizioni istituzionali in Italia e all'estero.


Vi invitiamo a consultare la scheda dell'artista per visionare le opere attualmente disponibili di Vincenzo Agnetti.