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091 Art Project | Emilio Tadini | Fiabe al Lago

Emilio Tadini | Fiabe al Lago

by Admin

Creato il 24/06/2021
Emilio Tadini | Fiabe al Lago

La mostra antologica di Emilio Tadini a Cannobio.


La stagione espositiva di Palazzo Parasi di Cannobio, riparte con una mostra antologica di Emilio Tadini, artista, pittore, disegnatore, scultore e designer, che è stato anche scrittore, traduttore, poeta, critico d’arte e letterario, giornalista, collaborando per anni con Il Corriere della Sera. Dal 1997 al 2000, Presidente dell’Accademia di Brera.

Il titolo, Fiabe al Lago, omaggia il Lago Maggiore, dove Tadini si recava con la famiglia, ospite dell’amico fraterno Valerio Adami, con il quale aveva costituito la Fondazione Europea del Disegno di Meina.

Circa 50 opere, tra dipinti e sculture, in vetro e in metallo, per ripercorrere i momenti salienti della ricca produzione dell’artista, dalle prime prove degli anni ’50, all’ultima ricerca dedicata alle Fiabe.

I grandi cicli su cui si è concentrata l’attenzione del maestro hanno spesso confini labili, poiché una serie nasceva nel momento in cui un’altra non era ancora completamente interrotta. I dipinti sono costruiti secondo una logica di sovrapposizione di piani temporali differenti, in cui convivono memoria e realtà, tragico e comico. Ogni opera è aperta a una pluralità di senso e di interpretazione.

Passando per Vita di Voltaire (1967) , il pubblico incontra i filosofi che danzano (Il ballo dei filosofi, anni ‘90) il valzer del pensiero nella Città (Città italiana, 1988) tra i Profughi (No particular place to go, 1989), emblema della condizione umana e dello smarrimento che proviamo tutti noi, quando perdiamo i nostri punti di riferimento. La soluzione pare essere la Fiaba (Fiaba dei Tre Pittori, anni ‘90), l’immaginazione, con cui forgiamo la nostra identità e possiamo essere finalmente liberi. 

La ricerca figurativa e onirica dell’artista indaga il mistero dell’uomo, muovendosi tra l’influenza della Pop Art inglese, la Metafisica di De Chirico e altre suggestioni.

Il rapporto tra la figura e la parola scritta è sempre stato fondamentale per l’autore, in un gioco di contaminazioni. Parole dipinte, o scolpite, parole nella pittura, o nella scultura, come nei suoi splendidi Fiori. Non per nulla Umberto Eco definiva Emilio Tadini “scrittore che dipinge, pittore che scrive”. Proprio il legame tra parola e immagine sarà approfondito nella personale Le figure, le cose presso il Brunitoio di Ghiffa, dal 3 al 25 luglio.

La mostra, inaugurata il 19 giugno e visitabile fino al 29 agosto, è realizzata in collaborazione con l’Archivio eredi Francesco e Michele Tadini, la Casa Museo Spazio Tadini e la Fondazione Marconi di Milano.