Mario Schifano TUTTO nelle carte è la retrospettiva che la Fondazione Marconi dedica all'artista romano.
La Fondazione Marconi ha inaugurato il 21 Settembre l'importante retrospettiva Mario Schifano TUTTO nelle carte..., che vuole mettere in evidenza la vasta e variegata produzione di opere su carta degli anni '60, mostrando una selezione di opere su carta che ripercorre i cicli più noti dell'artista, a partire dai Monocromi per finire con Compagni compagni. Il lavoro e il percorso di Mario Schifano sono stati intensi e mai separati. Le sue opere su carta rappresentano una produzione importante e copiosa.
Allo stesso modo dei suoi dipinti, le opere su carta testimoniano vividamente come tutto abbia influenzato il suo modo di vedere e di pensare: film, segnaletica, pubblicità, politica, amori e amicizie. Niente sfuggiva al suo bisogno di catturare su un supporto il momento, l'idea folgorante o il concetto. Le sue opere su carta sono la mappa geografica del suo modo di pensare e della sua pratica. Le opere su carta occupano un posto importante nell'opera di Schifano e sono essenziali per una lettura comparata dell'intera sua produzione, sia per il loro rapporto di somiglianza con i dipinti che per il loro linguaggio espressivo. Dai primi anni dei monocromi –– che contengono e rielaborano la street art, il linguaggio della cultura pop, non come pop art, ma piuttosto come linguaggio popolare dei pittori di segni –– fino alle tele emulsionate, la carta è sempre stata presente come costante per ogni idea che intersecava il momento. Nel mondo di Schifano le immagini non funzionano più nel modo convenzionale in cui le interpretiamo e quindi siamo costretti a riconsiderarle. Ciò che è dato per scontato in termini pittorici o fotografici evapora nel lavoro di Schifano: egli ci mette di fronte a un nuovo modo di affrontare la realtà e l'invenzione, che nel suo lavoro diventa manipolazione attraverso la pittura, indipendentemente dal supporto. Il lavoro di Schifano negli anni Sessanta ci costringe ad analizzare funzioni, usi, ruoli sociali e contesti culturali e politici. Ciò impone la domanda: quali sono i nuovi ambiti della creazione? La sua opera è un esercizio filosofico legato all'esperienza della vita; un appello all'analisi di modalità comportamentali reali e diffuse in antitesi a quelle elitarie o specialistiche. l’appropriazione all’adozione e la creatività all’attribuzione di significato. Tutto è disponibile per essere selezionato e condiviso. Da un archivio in divenire, composto dalla mole disponibile di carte disegnate e dipinte e dal pretesto della completezza, si passa alla fase successiva di collazione pittorica: un esercizio di identificazione, ricerca, selezione e riciclo. Schifano è empirico e sperimentale; ha fame del mondo che gli si presenta davanti; trasforma tutto in pura pittura. Non deve essere necessariamente su tela, vive anche su carta.
La mostra sarà aperta al pubblico dal 22 Settembre fino al 4 Novembre 2023.